davide barchi

La mia pratica ha due inizi.
Nella mia famiglia c’era la musica, con lei l’arte. La mia vena artistica è nata con la musica, che infanzia fantastica.
Il primo inizio di pratica è legato alla mia infanzia, quando ero piccolo ricordo che ero solito passare tempo ad osservare i miei pensieri e a giocare con la mia fantasia, nello stesso momento in cui amavo muovermi e trovare “strane” posizioni con il corpo. Ricordo il piacere di giocare dentro di me e della relazione che stavo instaurando con me stesso, cosa che ancora oggi ritrovo, identica, ogni volta che riesco a centrarmi come allora.
Poco prima di essere adolescente, assieme ad un gruppo di coetanei, conobbi Angela Stradi che in seguito divenne la mia prima insegnante di Yoga e poi mia suocera, Angela conduceva in maniera coraggiosa questo gruppo di preadolescenti attraverso gli insegnamenti, le attenzioni utili a migliorare le nostre relazioni, invitandoci a chiederci chi profondamente fossimo. Io non sapevo ma poi scoprii che gli insegnamenti erano fondati sugli Yama e i Niyama dello Yoga di Patanjali e le attività che ci proponeva erano fortemente legate al maestro che seguiva all’epoca, Carlos Fiel.

Dopo una fase “ribelle”, nella tarda adolescenza mi avvicinai appena più che maggiorenne al mio secondo inizio formale di pratica, quello dello Yoga nel centro dove insegnava Angela, l’Aikido Club Modena.
Fu subito amore, trovai nomi a tante cose che conoscevo per esperienza e tanti nuovi insegnamenti che assimilavo avidamente. Di tutti gli insegnamenti che ricevetti da Angela, quello che più ricordo fu una semplice domanda: “che differenza pensi ci sia tra la tua pratica e la tua vita?”. Questa frase mi colpì profondamente.
Angela insegnava Yoga dove suo marito Giorgio Oscari insegnava Aikido.

Un’estate Giorgio dovette ristrutturare tutta l’area adibita all’arte giapponese, così tanti suoi allievi lo aiutavano nelle giornate afose di un agosto a Modena.
Io avevo tempo così mi unì a loro, erano giornate spensierate di collaborazione, risate e lavoro, ricordo un bellissimo clima, tanta spensieratezza e un senso di condivisione e comunione tra tutti i presenti.
Alla fine dei lavori Giorgio mi disse che se volevo potevo iniziare a praticare Aikido, che avevo dimostrato la mia volontà servendo il dojo prima di prendere. Perciò, finiti i lavori a settembre iniziai a praticare calpestando il tatami che avevo aiutato a creare.

Gli anni erano quelli dell’università e passavo le giornate tra lezioni accademiche e pratica, ricordo questo come un momento fantastico della mia vita. Ogni momento libero lo passavo a praticare Yoga e Aikido continuamente. Ricordo con un sorriso che il problema più grande era gestire le ore dopo i pranzi perché non potevo praticare con la digestione in corso!!
Questi anni erano anche i primi della mia relazione con Annalisa e insieme stavamo navigando in questo vasto mondo di ricerca.
Iniziai ad aiutare le attività del centro Aikido Club Modena, prima in segreteria e poi insegnando, il corso dei bambini di Aikido, il corso di Yoga e di Aikido degli adulti.. Giorgio in quel periodo collaborava con altri insegnanti suoi compagni di studi, tra questi ricordo l’impressione che mi fece Philippe Voarino, il suo modo di ricercare, la sua presenza sul tatami, unica, uno zanshin mai ritrovato e che tutt’ora cerco, il suo modo di muoversi e la libertà che esprimeva furono meravigliose di grande ispirazione.
In quegli anni accompagnai Annalisa ed Angela a diversi seminari con Antonio Nuzzo, dove conobbi anche Willy Van Lysebeth, il loro insegnamento fu molto forte e diretto, all’epoca mi sembrò austero e sentivo che, pur ammirandolo fortemente, non era quello di cui avevo bisogno, cercavo di liberare la mia espressione e non la rigidità di studi e nozioni.
Nel 2006 conobbi Carlos Fiel, che ho sempre continuato a seguire e a sentire con profondo amore come chi è nel cammino con tutta l’umanità e il cuore possibile. Carlos con la sua modalità iniziò a mettere pace in me, nella mia vena artistica e in quella pragmatica. Con lui divenni Insegnante Sadhana e tutt’ora è con me in ogni mia lezione. Grazie a lui conobbi Emilio Fiel, suo fratello che assieme ad Hector Villafuerte mi aprirono agli insegnamenti dello sciamanesimo.

La mia esperienza continua tra Giappone ed India con Gualtiero Vannucci, Hiroki Nemoto, Vasudeva, Mohd Sheriff Gurukkal, e le culture stesse, intense, profonde che si scontravano e si incontravano con me e le mie certezze che ne uscivano sempre distrutte.. e ricostruite!

In mezzo a tutto questo mi sono laureato in Scienze della Comunicazione con una tesi sulla “Semiotica dei movimenti dell’Aikido”. Sono diventato Gestalt Counselor presso Aspic e con qualche anno di lavoro terapeutico a Roma con Edoardo Giusti. Grazie a questo ho iniziato a collaborare con Andrea Farioli e SempliceMente srl e a condurre corsi sulla comunicazione, la gestione del conflitto e il processo della fiducia, molte volte ho inserito pratiche corporee come metafora per apprendere e attivare risorse personali.
Personalmente, tutte le mie ricerche e pratiche mi dicevano la stessa cosa eppure ero confuso sul come identificarmi, chi ero veramente? Lo Yogin? Il marzialista? Il meditante? Il Counselor? Tutti questi vestiti mi stavano bene eppure faticavo a cambiarmi di abito.
Il “caso” mi fece scoprire Alejandro Jodorowsky che inevitabilmente amai subito e che mi portò a comprendere che era possibile essere un’unione delle mie esperienze. Gli “Psicomaghi”, i “Guerrieri di Luce”.
Nell’Aikido sono stato un socio fondatore di Atago e il suo segretario nazionale, ho partecipato alla didattica e alla formazione degli insegnanti per due cicli sull’insegnamento ai bambini. Terminata la mia storia con Atago sono diventato assieme ad Annalisa il referente italiano per ITAF, la scuola di Philippe Voarino, questo ha allargato la cerchia di amici praticanti fuori dai confini italiani.
Negli ultimi anni ho conosciuto e frequentato Patrick Cassidy e ho partecipato su suo personale invito a diversi workshop di studio e ricerca sul Aiki Combact Impro, una forma più libera di pratica dei principi dell’Aikido che ha come focus la relazione tra chi pratica.

Negli ultimi anni ho conosciuto altre due persone speciali: Marianne Costa e Kaustubha Desikachar, il mio maestro. Con Marianne studio e ho studiato la metagenealogia, mi ha parlato dei suoi insegnamenti sul Vedanta, del suo maestro Arnaud Dejardins e Swami Prajnanpad, Marianne è stata una ventata di aria fresca, una nota brillante e una sincope nel ritmo di un brano.
Il secondo incontro, quello con Kaustubha Desikachar rappresenta la tradizione yogica più importante e stabile che ho conosciuto, è figlio di Desikachar e nipote di T. Krishnamacharya, ha sulle sue spalle una tradizione e un nome eccezionale, praticare e studiare con lui è una grande fortuna, nel farlo sento anche di essere andato alle origini degli insegnamenti di Carlos Fiel, cosa che aumenta l'amore e apprezzamento nei suoi confronti sempre di più.
Con Kaustubha studio in India e ho legato con amici di tutto il mondo sentendomi parte di qualcosa. Sono un insegnante di Viniyoga riconosciuto da KHYF e mi sto formando in YogaTheraphy.

Nel 2013 insieme ad Annalisa e ha un gruppo di allievi abbiamo fondato ConTatto aps, questo ha dato la possibilità di lavorare più assiduamente e trovare sempre più connessioni tra tutte le proposte, integrandole tra loro.

La pratica continua con essa i cambiamenti, non so cosa riserverà il futuro e sono nella gioiosa attesa di scoprirlo!

  • giulia pascimattanasana
  • silvia halasana
  • ekapada dvipadapitam gruppo

II.46 sthira sukham āsanam

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